Il cavallo di battaglia di Davide Paganini sono le serie tv, avendo recitato in innumerevoli produzioni con alcuni dei registi più quotati.

“Che lavoro vorresti fare da grande? Il posto fisso!”, rispondeva un giovanissimo Checco Zalone nel film campione d’incassi Quo Vado alla sua maestra. Peccato che questo posto fisso sia ormai diventato quasi una chimera, un lontano miraggio. Al problema generazionale dà voce nelle interviste Davide Paganini, ben consapevole di quanto afferma. Lo ha provato sulla sua pelle soprattutto nei primi anni di carriera, quando era ancora un signor nessuno e gli toccava sgomitare per ottenere una parte. Da lì di acqua ne è passata sotto i ponti, ma, come vi andremo a raccontare, il successo se lo è costruito nel tempo.   

Davide Paganini: biografia e carriera

Davide Paganini Chiara Degani
Davide Paganini Chiara Degani

Nasce il 18 novembre 1977 a Sestri Levante, sotto il segno zodiacale dello Scorpione. Raggiunta la maggiore età, decide di trasferirsi a Roma – con tappa intermedia a Bologna – per studiare recitazione. Frequenta le scuole di teatro Galante Garrone, Blu (diretta da Beatrice Bracco) e Auroville (di Augusto Zucchi), presso cui consegue il diploma. In aggiunta, sostiene dei workshop insieme a Jerzy Grotowsky e Thomas Richard, nonché con Elisabeth Kempt, insegnante degli Actor Studio. Matura la prima esperienza sul campo in Visita di condoglianze, seguita da Vuoti d’aria, Come raccontarci e Play It Again George, verso la fine degli anni Novanta.

Il nuovo millennio segna una svolta, del quale raccoglie i benefici fino ai giorni nostri. Vincenzo Salemme lo recluta nel cast della tipica commedia all’italiana A ruota libera, che ne decreta il debutto al cinema, mentre l’esordio televisivo avviene grazie a Vento di ponente. Per la regia di Riccardo Mosca appare nelle serie di successo Distretto di polizia e Cuore contro cuore. Fin da allora sperimenta i vari mezzi di espressione, dal grande (500, Sotto il sole della Toscana) al piccolo schermo (Psyco, Orgoglio 2), fino al teatro (diretto, tra gli altri, dal mentore Zucchi in Decamerone, L’odore e I miserabili).

Nella seconda metà del decennio prosegue lungo la stessa direzione, salvo alcuni rilevanti cambiamenti e novità. Tanto per cominciare, si dedica alla regia teatrale, proponendo ben quattro differenti rappresentazioni: L’ora della mosca, Pavlowsky, Uno a dieci e Non so (l’unica in cui recita pure). In televisione lavora per oltre dieci produzioni, con ruoli più e meno degni di nota. È una “toccata e fuga” ne La stagione dei delitti 2, Don Matteo, La squadra, Un medico in famiglia e Incantesimo.

Già più interessante il contributo apportato ne Il commissario Rex 12, dov’è il protagonista della puntata Masquerade, Gianni Mancini, un hacker desideroso di vendetta. Ed è uno dei componenti principali de Il falco e la colomba, impersonando Fabio Campireali, fratello di Elena (Cosima Coppola), per la regia di Giorgio Serafina, con anche Giulio Berruti e Anna Safroncik. Al contrario, è ridotta la presenza al cinema, per il quale è il Vichingo in Amore che vieni amore che vai e Jack in Ti stramo.

Il decennio successivo è contraddistinto sempre da molta televisione e i personaggi affidati iniziano ad assumere maggiore rilievo. Dopo essersi calato nei panni di Daniele Rinaldi, un rappresentante di vini, ne Le tre rose di Eva, è il Maresciallo Bordon in Nero Wolfe, con Francesco Pannofino e Pietro Sermonti, e Jacopo, il braccio armato di Serventi (Tommaso Ragno), ne Il tredicesimo apostolo, con Claudio Gioè e Claudia Pandolfi. Quindi, è il soldato Paolo Visentin, un abile cecchino delle forze speciali capitanate dal comandante Enea De Santis (Raoul Bova) in Task Force 45.

In termini di pellicole è il protagonista di WAX: We are the X, opera prima di Lo Corvino vincitrice di vari premi internazionali. Qui è Livio Nesi, un giovane produttore che parte alla volta della Francia con due colleghi (Jacopo Maria Bicocchi e Gwendolyn Gourvenec) per girare uno spot pubblicitario che riserverà non pochi imprevisti e sorprese. In definitiva, un road movie atto a raccontare in modo originale la precarietà dei trentenni di oggi. Relativamente al teatro, ha un ruolo centrale in Coast of Utopia di Tom Stoppard, diretto da Marco Tullio Giordana.

Nel 2019 è Carlo Casarin in Un passo dal cielo, il socio di Adriana (Giulia Fiume) nella gestione dei migranti, implicato in loschi affari di traffico clandestino. Con il regista Jan Michelini collaborerà pure in Blanca, stavolta come Lorenzo Barisoni, un istruttore di sub reduce da tre anni in carcere per spaccio di stupefacenti.

Partecipa, inoltre a L’isola di Pietro 3 (Bernardo Righi), Doc – Nelle tue mani 2 (Ruggero) e Più forti del destino (Ferdinando). Se parliamo di lungometraggi, ne L’ombra di Caravaggio di Michele Placido è il Cavalier D’Arpino, il titolare della bottega dove il pittore svolge l’apprendistato. Non lascia da parte neppure il teatro, tanto da sdoppiarsi tra la regia e la recitazione in Dunque lei ha conosciuto Tenco? e Maratona di New York.

Davide Paganini: la vita privata

Non sappiamo se abbia una compagna o dei figli. Malgrado abbia un profilo Instagram lo utilizza a meri scopi professionali. Non trapelano dettagli manco sul patrimonio. Di certo, abita a Roma.

10 curiosità su Davide Paganini

– È l’ultimo discendente del violinista Niccolò Paganini. La sua famiglia ha, infatti, ricevuta una rendita predisposta dal magnifico musicista per i suoi parenti più stretti ed eredi.

– Ha iniziato a seguire i corsi di teatro su “suggerimento” dell’insegnante di lettere, che, dato il temperamento estroverso a scuola (amava far divertire gli amici), un giorno gli disse: “Anziché disturbare in classe, perché non vai a far teatro?”. 

– Si diverte a recitare in Steady Rain di Keith Huff e Dunque lei ha conosciuto Tenco?, scritto da Paolo Logli.

– Lavorare a stretto contatto in Fuoco Amico – TF45 con Raoul Bova è stato come avere a che fare con un fratello.

– Un giorno gli piacerebbe mettersi alla prova in un ruolo comico.

– Ha dei trascorsi da tennista agonista ed è stato nella nazionale under 16.

– Per la parte in Fuoco amico – TF45 ha visto molte volte American Sniper e pensato spesso a Bradley Cooper per impostare i tratti del suo personaggio. 

– Le serie preferite? Breaking Bad e Dexter.

– Predilige i panni del cattivo perché più divertenti ed essendo parecchio lontani dalla vita reale gli consentono di sperimentare.

– Un libro rimastogli nel cuore è Siddharta. Lo ha letto a 15 anni, e crede che chiunque debba farlo entro i venti, per il suo messaggio di speranza, umanità e amore. Il film è Train de vie: una poesia unica.

DONNAGLAMOUR ULTIM'ORA

ultimo aggiornamento: 3 Marzo 2022 11:41


Chi è Christian Passeri, finalista di Masterchef 11: la sindrome di Asperger, gli scout e la cucina

Chi è Stefano Bonaga, filosofo e amico di Lucio Dalla